intervista a cura di Silvia Scapol
Per la nostra rubrica "La settimana azzurra" incontriamo oggi Giorgia Marchi.
Ho 21 anni, sono tra gli atleti più giovani. Tokyo è stata la mia prima Paralimpiade ed è stata un’esperienza bellissima. Sono stata molto felice anche del risultato perché sono arrivata 21° al mondo. E ora guardo con fiducia ed entusiasmo a Parigi 2024.
Sono in Nazionale da circa sei anni e con i miei compagni di squadra mi trovo davvero bene. Ho una disabilità intellettiva relazionale, sono in classe S14.
Quest’anno ci saranno i Mondiali di Manchester, un appuntamento molto importante in vista dei Giochi di Parigi.
La FINP di oggi è molto diversa da quella che ho trovato quando ci sono entrata io: ora è una federazione che è cresciuta molto, che si è allargata per il numero di atleti e per i risultati. Avere ragazzi più giovani è stimolante, una bella sfida. Si crea una sana competizione che porta tutti a cercare di migliorarsi. Allo stesso tempo credo che anche peri più piccoli confrontarsi con atleti con più esperienza sia stimolante.
Sono in acqua da molto tempo, ma pratico il nuoto da circa sei anni, prima facevo nuoto artistico. Avevo molta paura di mettere la testa sotto acqua, ma con l’istruttore giusto sono riuscita a superare questa paura e imparare ad apprezzare lo stare in acqua. Da lì ho cominciato ad allenarmi con serietà e continuità, fino ad arrivare dove sono oggi.