L'atleta della Lazio nuoto, Caterina Meschini, debutta a teatro con il monologo di Liliana Segre

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Atleta della società capitolina S.S. Lazio Nuoto, Campionessa Italiana in acque libere nella gara dei 1300 metri (classe S3 – S6) nel settembre 2020 ad Alghero, convocata nella Nazionale Giovanile agli EGYP – European Paralympic Youth Games del 2017 a Genova e nel 2019 a Palajuti in Finlandia, oggi anche attrice…di chi stiamo parlando? Della diciannovenne poliedrica Caterina Meschini.

 

La giovane studentessa del Liceo Artistico “Cantalamessa” di Macerata oltre all’ amore per il nuoto oggi ne ha un altro, quella per per il teatro.

Tutto è nato nel piccolo laboratorio teatrale promosso dall’insegnante di italiano Roserita Calistri in collaborazione con la regista maceratese Fabiana Viviani, insegnante di pedagogia teatrale.

E proprio su idea della Vivani la proposta a Caterina la possibilità di calcare un palcoscenico. All’interno del progetto\spettacolo “Aletheia, teatro di voci e corpi di donne” a Spoleto, Caterina Meschini interpreterà un monologo di Liliana Segre.

Chi è Liliana Segre? Liliana Segre è un’attivista e politica italiana, sopravvissuta all’Olocausto e testimone della Shoah italiana.

 

Come è nata la tua passione verso il teatro e la recitazione?

 “Fin da bambina mi divertivo ad imitare tutti, persino gli oggetti – ci svela ridendo Caterina - mi piaceva la mimica, mi hanno consigliato di fare teatro. D’altronde poi, come tutti sappiamo “ Quando il caso si presenta, non è un caso”, a scuola mi è capitata questa possibilità: monologo o poesia. Ho potuto tirar fuori tutto di me. E lei, la regista, mi ha scelta”.

 

Perché interpreterai proprio il ruolo di Liliana Segre?

“La prima volta che ho rappresentato il monologo di Liliana Segre, l’ho sentito subito mio, è sta una sensazione difficile da spiegare, quel tipo di emozioni che camminano sottopelle per poi esplodere in una voce mista tra la sofferenza ed il senso liberatorio di una vita estremamente piena”.

 

In che modo, tu e gli altri artisti di “Aletheia” state affrontando quest’anno così surreale?

Assieme ai miei compagni stiamo facendo un altro laboratorio per celebrare i 700 anni di Dante Alighieri. Chiaramente il tutto si svolge per la maggior parte a distanza. Forse riusciremo a vederci un po’ di più ora che la didattica è in parte in presenza. Nel fare teatro a distanza ti senti bloccata. In presenza è più facile dare enfasi ai movimenti del corpo e alle espressioni, a distanza si hanno anche problemi di connessione e tutto diventa molto più complicato”.

 

Oltre al nuoto e al teatro, quali altre passioni hai?

“ Sono appassionata per il disegno, e in generale per tutto ciò che è arte, compreso il cinema. Il mio regista preferito è Ferzan Özpetek".

 

COS’E’ IL PROGETTO\SPETTACOLO ALETHEIA

Il progetto\spettacolo è nato a Spoleto l’estate scorsa all’interno del contenitore\ festival sulla libertà d’espressione.

Aletheia” rappresenta un simposio al femminile potente e significativo. Con narrazioni che sono scritte dalle attrici ed assemblate dalla regista. Inoltre è stato premiato dalla fondazione Giulio Loreti onlus. Il progetto spettacolo, oltre che a portare in scena 7 donne, provenienti da differenti paesi delle Marche, rappresentano il vissuto di altrettante figure femminili, appartenenti allo scenario artistico, culturale e filosofico, tutte con i loro pensieri e i loro stati d’animo.

“ Non sappiamo quando ricomincerà lo spettacolo” queste le parole della regista Fabiana Viviani, che spende anche alcune parole circa l’inserimento di Caterina Meschini all’interno del progetto, affermando come la sua partecipazione sia dovuta al significativo istinto teatrale di Caterina.